Una figura alta, slanciata, di una femminilità perversa e morbosa. Capelli corvini, che incastonano un volto ovale, color di madreperla. Occhi di un colore nero ardente, che si trasformano in un rosso rubino durante la possessione. Labbra sottili, esangui, e una voce, un ipnotico sussurro, che opprime la mente e il cuore, sgorgando all'improvviso nella carne dell'uditore. Le dita della mano affusolate, con acuminate e lunghe unghie con cui durante l'amplesso strazia le carni del compagno, unendo così al parossismo dell'orgasmo, la frenesia del sangue. Un seno eretto che si nasconde fra la folta capigliatura che scende lungo i fianchi, e da cui zampilla sangue. Maestose ali neri, pronte a farla librare in volo, mentre conduce le legioni demoniache, a turbare le notti di uomini, donne, bambini e animali.
Una Donna, la prima Donna, Lilith.
Potrebbe stupirsi l'addolcito lettore di cose esoteriche, nello scoprire quante congreghe sono votate al culto di Lilith, e quanta operatività di coppia e di gruppo trova perno su questo mito; già la sua presenza nella Cabbala, come in ogni grimorio, o testo di magia cerimoniale, dovrebbe essere un valido indizio, delle forze che stuoli di operatori, a torto o a ragione, ad essa associano...
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