La paura di ESSERE CREATIVI è la PAURA DI ESSERE NOI STESSI
L’enciclopedia Treccani definisce la creatività “Virtù creativa, capacità di creare con l’intelletto, con la fantasia. In psicologia, il termine è stato assunto a indicare un processo di dinamica intellettuale che ha come fattori caratterizzanti: particolare sensibilità ai problemi, capacità di produrre idee, originalità nell’ideare, capacità di sintesi e di analisi, capacità di definire e strutturare in modo nuovo le proprie esperienze e conoscenze.”
Essere creativi dovrebbe essere l’attitudine più naturale del mondo, eppure non mancano coloro i quali percepiscono un senso di angoscia nei confronti dell’espressione della loro parte creativa.
Nel dizionario personale di molti, infatti, l’esplosione di entusiasmo della parola creatività è congelata da un senso di agitazione, di pressione, di immediata rigidità. Il sinonimo di creatività diventa inadeguatezza. Ciò si lega in modo imprescindibile alla paura del giudizio degli altri e dunque al giudizio finale che le persone hanno su di sé. Si ha paura di non essere all’altezza, di sbagliare, di non ricevere meriti o lodi per la propria presunta bravura; di non riuscire a creare qualcosa che realmente impressioni, stupisca, crei reazioni in chi si permetterà di osservare con occhio critico e con il dito puntato ciò che la nostra creatività spingerà spontaneamente a produrre.
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